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Appunti lisbonesi - Il ristorante Sacramento di Ilaria Scala - 8/7/2007 La nuova Lisbona propone, nel quartiere del Chiado (ritrovo di artisti musicisti scrittori), locali di ultima generazione, dove la tradizione incontra il design, a fianco dei ristoranti caratteristici e spartani del Bairro Alto. |
Il ristorante Sacramento |
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Il Sacramento è una di queste nuove proposte: un ristorante inerpicato su per la Calçada do Sacramento, a due passi da quel Chiado dove Pessoa trascorreva i pomeriggi al Cafè Brasileira (e dove ora una statua lo ricorda, accomodato a un tavolino di fronte a una sedia vuota a disposizione dei passanti). Il locale è ricavato da un convento o monastero medievale, con le pareti in pietra, i soffitti altissimi solo in parte soppalcati, le tende dai toni caldi del rosso, dell'arancio e dell'amaranto, i tavoli scuri, le luci soffuse, l'atmosfera intima e rilassata (a Lisbona, sarà forse un caso?, nessuno alza la voce. E questo è ciò che più la differenzia da Napoli e da Palermo). Il servizio è attento e cortese senza mai essere invadente. Noi abbiamo assaggiato un tortino in pasta sfoglia ripieno di pasticcio di selvaggina, dal gusto sfizioso; un piatto di salsiccia di maiale nero e mela cotta, assolutamente originale per il contrasto tra il gusto forte del maiale e quello delicato e dolce della mela; una bistecca di manzo e una di tonno, entrambe ben preparate; la torta di mele calda con gelato sopra, un classico proposto nel modo più onorevole. Il conto, per noi Italiani, è una piacevole sorpresa: appena 30 euro a persona per un livello che, a Milano, ci costerebbe almeno il doppio. Solo il vino ci ha un po' deluso: declinata al primo assaggio la proposta "promozionale", abbiamo insistito per un bianco portoghese, che però non reggeva il confronto con quelli nostrani.
Lisbona, ristorante Sacramento Calçada do Sacramento n. 40-46 Baixa - Chiado sacramentodochiado@hotmail.com
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