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Confessioni di un'editrice

di Beppe Giuliano - 17/11/2008

È nata di recente una casa editrice (vietato pensare: un’altra) che si chiama ‘Intermezzi’, e si deve all’entusiasmo di Chiara Fattori, Manuele Vannucci e Attilio Scullari (e se volete vederli in faccia, potete andare qui: http://www.intermezzieditore.it/blog/?page_id=2).

A Chiara abbiamo chiesto chi gliel’ha fatto fare, e anche parecchie altre cose. Un’intervista in cui le risposte, per fortuna, sono molto più intelligenti delle domande (e questo permette di giudicare sia l’intervistatore, sia l’intervistata, come ovvio).

Per cominciare bene, subito una (non)-domanda “alla Marzullo”: Chiara Fattori, si presenti.

Chiara Fattori: trent'anni, laureata in lettere, editrice.

Come nasce questa tua passione per i libri?

Chi ama i libri li ama fin dalla tenera età, credo. Da bambina mi leggevano i libri e io non vedevo l'ora di imparare a leggerli da sola, ho letto tanti di quei libri per ragazzi che la mia percezione della realtà a dodici anni doveva essere un po' alterata. Ero la classica adolescente lettrice: brava a scuola, asociale, senza uno straccio di ragazzo, una schiappa negli sport. Un pochino sono cambiata ma non poi tanto.

E come nasce ‘Intermezzi’?

Naturalmente un tempo volevo fare la scrittrice. Poi ho conosciuto altri aspiranti scrittori, ho frequentato una mailing list e siti per aspiranti scrittori, ho fatto anche un breve corso di scrittura creativa. Mi piaceva far leggere i miei racconti, ho imparato tante cose. Ma mi piaceva molto di più leggere i racconti degli altri. Ho imparato a correggere, a dare consigli, a motivare. Era molto divertente e stimolante. E con questi altri aspiranti scrittori come me parlavamo anche di come pubblicare, di come entrare in contatto con gli editori, di come è difficile. Cominciai a interessarmi a quella realtà invisibile che stava in mezzo alle mie due grandi passioni. Quando poi ho finito l'università ho fatto un breve tirocinio in un'associazione culturale editoriale che si chiama 'Il Grandevetro' e da lì ho cominciato a metter su questo progetto insieme a Manuele, che aveva esperienza nell'ambito della comunicazione e della promozione culturale, e ad Attilio, grafico e web-editor. Così, semplicemente parlandone, abbiamo pensato che se non ci avessimo provato non avremmo mai scoperto se era o no una buona idea.

Così vi siete messi a fare gli editori: siete impazziti? (e: in quanti te l’hanno già chiesto?)

In molti reagiscono così quando raccontiamo della nostra attività. Rimane comunque la reazione che preferisco, rispetto alla, ugualmente gettonatissima, “Davveeero? Ma che braaavi! E quando vi sposate?” (questo perché Manuele, uno dei miei due soci, è anche il mio fidanzato).

Raccontaci i libri che avete pubblicato finora.

Slowtuscany è una guida non convenzionale alla Toscana. Una raccolta di articoli su opere d'arte, luoghi, personaggi, misteri, destinati al viaggiatore che desideri visitare la nostra regione cogliendone il vero “senso” e portarsi a casa in ricordo un libro che si legge come un romanzo. E' in italiano con testo a fronte inglese e ha un cd-rom allegato con una galleria fotografica e i file scaricabili per il navigatore satellitare. L'autore è Damiano Andreini, un giovane insegnante di Storia dell'arte e accompagnatore turistico.

L'intervallo di Alessandro Ghebreigziabiher, scrittore e narratore teatrale, è un romanzo surreale e divertentissimo che ha come protagonista Mario, l'eroe del terzo millennio, che proverà a salvare la sua città, vincendo la sue paure e riuscendo a non fare la pipì. E' una storia “leggera”, scritta molto bene e a tratti commovente, che parla anche di intercultura, di cooperazione sociale e della necessità di superare le differenze per il raggiungimento del bene comune.

Cosa sta cuocendo nel forno di ‘Intermezzi’? Cosa ci farete leggere nel 2009?

L'idea è quella di essere una casa editrice di prodotti multimediali: non libri, ma progetti multimediali, pubblicazioni cartacee con un sito, una raccolta di immagini, di video, di tutto quello che sta intorno al libro. E' quello che stiamo cercando di fare con questi due primi lavori e che continueremo a fare con i prossimi. Vorremmo pubblicare storie intorno ai temi del viaggio, dell'intercultura, dell'intermedialità. Il prossimo libro che pubblicheremo è un romanzo di una scrittrice indiana, che raccoglie storie e gente di Mumbai, la “maximum city”.

Senti, ancora una domanda sul mestiere dell’editore: ma i libri come diavolo si distribuiscono? Com’è che, finalmente, arrivano sugli scaffali delle librerie (se ci arrivano)?

C'è un libro interessantissimo per chi vuol capirci qualcosa di questo mestiere. Si intitola L'editoria. Un'industria dell'artigianato di Enrico Mistretta (ed. Il Mulino): spiega in modo semplice ed esaustivo, da bravo libro accademico quale è, tutti i passaggi della filiera produttiva. Una vera “bibbia”, lo consiglio a tutti.

Per quanto riguarda noi, per adesso non abbiamo un distributore, i libri chi li vuole li deve chiedere ai librai e obbligarli a chiamarci, noi li spediamo immediatamente.

“Confessioni di una editor” (il post si può leggere sul vostro blog, qui): raccontaci tutto il “lavoro sporco” che porta al libro come lo vediamo noi.

Il mio lavoro consiste principalmente nel conoscere più gente possibile a cui raccontare che ho una casa editrice. Poi nel ricevere il materiale che mi spediscono gli scrittori. Leggo tutto e rispondo a tutti, anche se chiedo un po' di pazienza. Il romanzo di Alessandro l'ho scelto alle prime pagine: ti prende subito, ha la rara capacità di invischiarti nella storia. Una volta scelto il libro si comincia a lavorarci: con l'autore per quanto riguarda il testo, con i collaboratori per la grafica, la promozione. Un sacco di parole, di e-mail, di telefonate. Si rilegge cento volte per scovare i più piccoli errori (qualcuno rimane sempre) e quando è tutto finito si manda in tipografia. I giorni che si aspetta che il libro esca dalla stamperia non passano mai e ti assalgono mille dubbi. Poi finalmente arrivano i pacchi ed è una vera liberazione.

Finora ti ho fatto le domande specifiche, adesso passiamo alla “cultura generale”: hai un recente passato da insegnante (o insegni ancora?). Che pensi di questa riforma voluta dal giovane ministro?

Ho un recente passato da pseudo-insegnante, nel senso che facevo la precaria in progetti di assistenza e affiancamento alla didattica scolastica, per sostenere e facilitare l'integrazione scolastica e sociale di alunni disagiati e stranieri. I primi finanziamenti ad essere tagliati. Puoi capire da questo cosa ne penso.

Ah, a proposito: giù dalla torre la Gelmini o la Carfagna?

Nessuna delle due. Non è colpa loro se sono lì.

Come ti pare, il mondo, adesso che c’è Obama?

Più abbronzato.

E adesso che Hamilton è campione del mondo?

E chi è?

Le tre domande che se vuoi puoi cancellare (ma meglio di no).

Uno: com’è lavorare con la propria metà?

Abbiamo una scusa in più per litigare.

Due: in una mail (lo so che la posta è privata, lo so, non arrabbiarti) m’hai definito “avvenenti” entrambi gli autori che avete pubblicato. Ho qualche speranza anch’io, allora?

Certo, se mi mandi un bel manoscritto.

Tre: per fare soldi subito, pubblichi Tre metri sopra il cielo, Va’ dove ti porta il cuore o un libro di Vespa (devi sceglierne uno solo, eh, ma capisco il tuo imbarazzo)?

L'imbarazzo è davvero forte. Che dire... Tre metri sopra il cielo, va, così poi posso conoscere Scamarcio.

Dai, adesso una “lista” ci vuole: i cinque libri dello scorso millennio che avresti voluto pubblicare tu.

- Il partigiano Johnny.

- Uno qualsiasi di Calvino.

- Uno qualsiasi di Pontiggia.

- Uno a caso di Pennac.

- Via col vento.

Ancora un saluto ai lettori di Parolae, poi ti rilascio...

Un saluto, tanti complimenti, auguro a tutti splendide letture.

 

I libri di Intermezzi
Slowtuscany: http://www.intermezzieditore.it/slowtuscany.php
L'intervallo: http://www.intermezzieditore.it/intervallo.php

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