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Slowtuscany di Lucia Falzari - 8/3/2009 E' difficile prendere in mano un libro che si pensa essere una guida senza dover viaggiare. E ancora più difficile è farlo con mente scevra da pregiudizi quando tratta di luoghi noti, evitare quel “vediamo cosa mi dice di questo” o “chissà se ci ha messo quest'altro”. E di fatto Slowtuscany è un po' un problema per chi creda che una guida possa solo dare indicazioni. Ci vuole sicuramente del coraggio per parlare di questa regione senza accennare minimamente al vino e ai vigneti, che così potentemente ne caratterizzano e permeano paesaggio, cultura ed economia. Ma l'intento del libro è altro: raccontare alcuni scorci di una Toscana più o meno conosciuta, in maniera assolutamente soggettiva. Ecco perché non vi si troveranno indicazioni di ordine squisitamente pratico, men che meno ristoranti o alloggi, ma più facilmente coordinate temporali, aneddoti e spiegazioni di quello che possiamo trovare in questa che è indubbiamente la regione più conosciuta anche dagli stranieri. A tale proposito, infatti, è interessante l'idea di porre la traduzione in lingua inglese con testo a fronte.
A corredo del libro troviamo un cd-rom che effettivamente integra una carenza del libro: le immagini. Quadri, fotografie e in più i files per importare i percorsi di cui si parla direttamente sul proprio navigatore satellitare.
D. Andreini, Slowtuscany per leggere l'intervista di Beppe a Chiara Fattori di Intermezzi, cliccate qui |