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Epitaffio su una libreria popolare 

di Alessandro Borgogno - 18/12/2007

La libreria Tuttilibri di via Appia Nuova a Roma era una libreria storica. Aveva più di trent’anni. Era sopravvissuta ad almeno due sfratti esecutivi uno dei quali l’aveva comunque costretta a chiudere per poi riaprire due numeri più in là, negli splendidi locali dell’ex cinema Diana. E ad ogni rischio di chiusura, la sua sopravvivenza era stata garantita non solo dagli interventi di Comune e Circoscrizioni, ma anche e soprattutto dalla mobilitazione della gente del quartiere Appio-Tuscolano, e dei quartieri vicini fino a Cinecittà, giacché per molti anni era stata l’unica vera grande libreria di tutta Roma sud-est.

Ma, come spesso accade, ciò che non ha potuto la speculazione, il profitto dei piccoli proprietari di locali o dei commercianti poco amanti della lettura, ha potuto il mercato, l’unica vera forza a cui nessuno riesce, può, e soprattutto vuole opporsi.

Alla fine Tuttilibri ha chiuso, e per sempre. E, cosa ancora più di effetto visti i precedenti, stavolta ha chiuso nel silenzio. Nessuna mobilitazione, nessuna raccolta di firme, nessun grido, nessun dolore.

L’unica parziale consolazione è che il suo posto viene preso da un’altra libreria, ma è una consolazione assai magra.

Tuttilibri infatti non ha chiuso per far posto all’ennesimo negozio di abbigliamento, ma è stata rilevata da una grande catena ed ha riaperto come ennesima libreria La Feltrinelli. Un po’ come se il vostro negozio di alimentari sotto casa venisse sostituito dall’ennesimo supermercato. Potete sempre scendere a comprare cose da mangiare, ma senza dubbio non sarà più la stessa cosa.

Sia ben chiaro, noi di Parolae non abbiamo nulla contro La Feltrinelli (anzi la preferiamo di gran lunga alle librerie Mondadori), ma la sostanza è che da oggi in poi, anche in via Appia Nuova, troveremo gli stessi libri negli stessi scaffali con la stessa disposizione e con gli stessi criteri. E quando qualche libro sarà terminato, lo sarà ovunque. Più nessuna sorpresa, più nessuna possibilità di trovare un titolo diverso, o che ci caschi l’occhio su una copertina insolita perché evidenziata in modo diverso da tutte le altre librerie viste fino a quel momento. Come sempre più spesso accade senza che più nessuno ci faccia caso, il vero socialismo reale lo stiamo realizzando noi, in Occidente, e il mercato è il vero grande e onnisciente partito unico che decide cosa vogliamo, dove lo compriamo e quanto lo paghiamo.

Non saremo certo noi a non rallegrarci per l’apertura di una libreria, e quindi benvenuta alla nuova Feltrinelli di Via Appia Nuova; ma non possiamo non rattristarci per la scomparsa di una delle ultime grandi librerie indipendenti della capitale, e quindi addio carissima Tuttilibri, qualcuno di noi (chi scrive senza dubbio) è cresciuto fra i tuoi scaffali, e non potremo dimenticarti mai. 

 

Libreria Tuttilibri
Roma, Via Appia Nuova

per chi vuole "ripassare" il nostro articolo sulle librerie piccole. di quasi due anni fa

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