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Quell’ingenuo vecchietto

di Ilaria Scala - 22/12/2011

Non lasciatevi ingannare da questo vecchietto.

Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve è tutto tranne ciò che sembra: un innocuo anziano signore indebolito dagli anni, tanto da fuggire dalla casa di riposo il giorno del suo centesimo compleanno con le pantofole ai piedi.

E lo scopriamo mentre, parallelamente alla cronaca un po’ rocambolesca della sua fuga, l’autore rivelazione svedese anti-Larsson ci racconta l’epopea della sua vita, in un crescendo di sorprese.

Non stupitevi, dunque, se dopo soli tre capitoli la polizia svedese e una pericolosa banda di malviventi sono alle sue calcagna per – rispettivamente – arrestarlo per omicidio e recuperare il contenuto di una valigia rubata. Questo che a voi pare un ingenuo vecchietto ha trattato – con apparente ingenuità, della quale procedendo nella lettura si comprende sempre più a fondo il senso – con Truman e con Mao Tse Tung, ha cenato con Stalin e con Johnson, ha salvato la vita al generale Franco e a Churchill, il tutto senza mai interessarsi di politica.

Non lasciatevi ingannare, dunque. Entrate nel gioco e divertitevi con l’esilarante racconto delle sue peripezie in giro per il mondo e per la Svezia (in parte, anche in compagnia di un elefante). Alla fine delle 400 pagine vi sarà chiaro perché uno come Allan Karlsson è arrivato a 100 anni: perché ha osato comportarsi in modo normale anche nelle situazioni più straordinarie; e perché ha usato la sua intelligenza per aiutare il prossimo senza malizia né secondi fini, e per questo ha sempre vinto.

 

J. Jonasson, Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve
Bompiani, Milano 2011

 

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