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Camorra V. 0.6 di Lucia Falzari - 1/4/2007 La letteratura di denuncia ormai in Italia sembra essere divenuta un best-seller. Denuncia cose che tutti sanno, ma che a mettere nero su bianco si fa fatica. Il piombo dei caratteri che si usavano un tempo in tipografia, come quello che pervade l’inchiostro, è lo stesso di quello dei proiettili (sempre di una volta), è lo stesso che infesta le melme che si tramutano nei fiumi che si leggono ed è lo stesso che sembra di avere nelle gambe mano a mano che si realizza di come non ci sia scampo. Tutto Gomorra è una corsa sotto la pioggia battente a denti stretti. Saviano snocciola nomi che tornano, ne racconta l’ascesa, i legami, gli intrecci e gli ammazzamenti. Una sequela di paranze che fa impallidire – se necessario - il ricordo della canzonetta di Silvestri dell’ultimo Festival di Sanremo. La cosa di cui forse ci si meraviglia è la strana familiarità con i personaggi; una tetra conoscenza che ormai abbiamo tutti volenti o meno. E’ una cosa lacerante leggere Gomorra, benché io non riesca ad avere reazioni molto diverse da quelle che ho avuto quando ho letto alcune cose di Marco Travaglio. E la cosa mi inquieta ulteriormente, se possibile, perché tocca un nervo scoperto: la consapevolezza che la lontananza fisica da un luogo, da quel luogo, è assolutamente annientata perché tutto oggi è passibile di lettura in chiave economica e, anche se sicuramente non esaurisce tutto, trasmette in maniera efficace la crudezza e l’assurdità di un sistema, del Sistema. Stordisce al punto tale che ogni tanto si è costretti a sospendere la lettura, ma il sollievo dura solo un istante; basta aprire un giornale (nemmeno più in prima pagina ormai) o connettersi a qualunque sito di news ed eccoci serviti. Gomorra è sicuramente di uno dei pochi libri il cui upgrade non ci costa nulla di più: il libro è la versione 0.6, gli aggiornamenti costano soltanto qualche morto ammazzato al giorno. L’aspetto più pesante, proprio come quel piombo appunto, è nella irreparabilmente malata conformazione del potere che Saviano descrive, non riuscendo a dare a chi lo legge “da fuori” un alito di speranza.
R. Saviano, Gomorra.
Viaggio nell’impero economico e nel sogno di dominio della camorra |
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