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7 note stupefacenti

di Ilaria Scala - 18/6/2008

Le note sono solo 7, sono le stesse 7 note dall'inizio della storia del mondo.

Stupisce sempre che ancora si riesca a farne qualcosa di nuovo. Stupisce che le stesse 7 note possano essere combinate in melodie mai sentite. Stupisce specialmente in un'epoca dominata dal rumore, dal riciclo, dal plagio involontario di secoli e secoli di musica già scritta.

Non apprezzammo l'ultimo De Gregori; brindiamo soddisfatti, invece, all'ennesima buona prova di Max Gazzè, che con 11 canzoni originali, dalle sonorità inconsuete, distorte e dense di fascino, ci ridà fiducia nelle potenzialità ancora non esaurite della musica.

Tra l'aratro e la radio, oltre alla coraggiosa e non sanremese 'Il solito sesso' presentata a Sanremo, contiene alcuni gioiellini ('L'ultimo cielo', 'Elogio alla convivenza') e un'atmosfera generale di lucida malinconia, che alterna rock elettronico e slanci di lirismo, le percussioni di Marina Rei, le chitarre acustiche di Carmen Consoli e gli archi scritti da Gazzè con Clemente Ferrari e diretti da quest'ultimo.

Da applauso.

 

M. Gazzè, Tra l'aratro e la radio
 2008 

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