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Continua il reportage del nostro corrispondente dagli USA.

Dopo il cibo, ecco un altro tema affascinante: le Buone Maniere.

Un marchigiano negli USA - Capitolo Secondo

"Le formules de politesse" - Il Galateo LosAngelino

di Giovanni Bagnara - 21/11/2006

Quanto sono polite gli abitanti di Los Angeles!

Questa è la prima impressione che si ha quando si scende dall’aereo per calpestare la città più grande della California.

La richiesta di informazioni per districarsi dal dedalo dell’aeroporto internazionale non cade inascoltata; il 'losangelino' tipo risponde con voce e sguardo partecipativo, vuole che tu abbia inteso e riesca ad uscire in un tempo ragionevole dal caotico ed anonimo luogo, per evitare di finire come il protagonista di The Terminal.

Quando ci si cimenta, increduli, nelle più banali richieste di informazioni turistiche a commercianti della zona di Hollywood o di Santa Monica beach, l’esito sarà sorprendentemente lo stesso: gli indigeni rispondono, sorridono e soprattutto salutano tutti, ma proprio tutti. L’americano di L.A. saluta sempre, a qualsiasi ora, con qualsiasi tempo (c’è quasi sempre il sole), in qualsiasi situazione, e anche più volte in uno stesso giorno, in una stessa mattinata, in una stessa ora! Ad esempio, se si vuol comperare una t-shirt, un materasso o un accessorio elettronico, appena messo piede nello shop si viene salutati con tanto di sorriso (qualche volta 'fake' – finto) e spesso (dipende dalla grandezza e dal tipo di shop) si è addirittura ricevuti da una hostess! Il personale spesso ti viene incontro per chiederti se hai bisogno di aiuto, più volte in pochi minuti, con una celerità e una discrezione davvero sorprendenti, soprattutto se sembri interessato ad una di quelle poltrone molto “american style” che ti massaggiano piedi e schiena, ribaltabili, convertibili, in pelle nera e cuciture rinforzate.

La rassegna dei comportamenti rispettosi potrebbe proseguire con “ruffianerie” poco digeribili, come quelle dei camerieri dei locali o ristoranti, che usano francesismi immondamente storpiati come mad’m ('madame') o simili (lo fanno per l’immancabile tip, e perché l’American English ha questo lessico!).

Ma la straordinaria educazione dei losangelini non si limita alle situazioni in cui può esserci un tornaconto personale (la mancia, la percentuale su una vendita, ecc.): la particolarità di questa città è che se passeggi per la strada in un quartiere commerciale, dove ci sono uffici o dove ci sono ospedali o ristoranti, e guardi negli occhi qualcuno per più di 2 secondi, che sia uomo o donna, che sia omo o eterosessuale, giovane o anziano, ispanico, asiatico o black, ebbene egli ti sorriderà, e se trattieni lo sguardo qualche frazione di secondo in più ti dirà anche “Hi… how are you?"

C’è poi il saluto di “categoria professionale”, o saluto “corporativo”, credo il più interessante fra tutti.

Cominciamo dal postino, che consegna la posta spostandosi con un curioso carrellino 'trolley': è sempre il primo a salutarti con la formula completa “Hi… how are you?". Se dopo aver preso la posta dalla cassetta incroci di nuovo il suo sguardo, ti farà un altro sorriso e ti dirà di nuovo “Hi!”. Se sei proprio disperato e hai bisogno del contatto umano, allora puoi andargli incontro per chiedere se c’è posta per te: in tal caso puoi allegramente intavolare una conversazione meteorologica (piuttosto prevedibile, tanto c’è quasi sempre il sole).

Un’altra categoria sorprendentemente polite sono i conducenti dei bus. Alle 8.30 di mattina riescono a salutare con un “Hello” o un “Hi” ogni singolo passeggero che sale in vettura, rigorosamente dalla porta anteriore, per fare il biglietto alla macchinetta automatica. Quando devono salire o scendere dal bus persone anziane o con problemi di deambulazione, il 'driver' scarica le sospensioni in corrispondenza dell’uscita che userà il passeggero, riducendo così il dislivello con il marciapiede. Condotta esemplare! Come se non bastasse, la pazienza del 'driver' verso il passeggero che carica e scarica le bici dal porta-bici posto tra la fanaleria anteriore del bus, è praticamente “inscalfibile”, anche se il ciclista è un po’ impacciato nella manovra, che inevitabilmente rallenta l’arrivo di tutti coloro che usano il bus, e che forse creerà un ritardo che il 'driver' dovrà annotare sulla sua scheda, ove riporta l’orario di arrivo ad ogni capolinea. Ad onor di cronaca, anche l’utente molto spesso è affabile, ringrazia il conducente che lo saluta con un "Bye" dicendo “Thank you”. I 'driver' black sono i più spiritosi: a volte conversano, canticchiano e fanno battute… e non dimenticano mai di salutare.

A L.A., anche la categoria degli automobilisti è impeccabile, a differenza, ad esempio, di quanto si può dire di quella di NY. A L.A., in una strada a 6 corsie, se il pedone ha il semaforo verde e le strisce, tutte gli automobilisti disposti sulle 6 corsie attenderanno il passaggio anche di un solo pedone, seppur lento, non gli taglieranno mai la strada, anche se la distanza lo permetterebbe abbondantemente. Questo perché altrimenti gli automobilisti potrebbero essere multati, così come i pedoni che attraversano con il rosso ('jaywalk').

Un’altra categoria di lavoratori molto polite è quella dei vigilantes armati che si trovano nelle banche, nelle 'mall' (centri commerciali) e in molti altri shop. Anch’essi, a dispetto della divisa e dell’arma in bella vista, hanno sempre in canna un “Hi” da 'shottare' (sparare) alla gentile clientela.

Attenzione, però: lasciatevi pure colpire dalla gentilezza dei losangelini ma non cercate di andare oltre: ché è piuttosto difficile andare oltre questa breve conversazione di cortesia senza rischiare di incontrare molta diffidenza…

Ma non si può avere tutto dalla tiepida, solare e sorridente, sognante… Los Angeles - California!

Bye Bye and Thank you very much for your reading. 

 

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