locali

 

Dittico riminese, con gusto

di Lucia Falzari - 8/12/2005

Ho parlato delle magie di Roberto Rinaldini, ma in verità non posso non rendere omaggio all'altro luogo di delizia, ormai divenuto un vero "cult" per i riminesi e non solo.

La location è quantomeno singolare, almeno quanto è facile individuarla: al pianterreno del grattacielo, sul retro dell'edificio. L'unico richiamo è un'insegna a forma di cono gelato sempre accesa. Ed è sempre accesa perché Arcobaleno Bio è sempre aperto!

Siamo un po' fuori stagione per raccontare di una gelateria, ma non si dà caso: qui siamo davanti a un'autentica "bottega artigiana", con tutti i crismi.

L'ambiente è piccino e spartano: giusto lo spazio per i banchi frigo e poche persone per volta; all'apparenza un posto normale, ma già ecco che davanti alle vaschette dei gelati non compaiono i nomi, e le tonalità delle creme non sempre aiutano a intuire quale sapore vi si cela dentro. Non vi preoccupate: Fabrizio e Francesco, che salutano per nome TUTTI i loro clienti (anche quelli che ci sono andati una sola volta, provare per credere), accompagnano in un viaggio di sapori che va dai pistacchi di Bronte al cacao colombiano (questa è la vera droga colombiana: una volta assaggiato non sono più riuscita a liberarmene!), che finisce in gelato grazie ad un'antica ricetta. A volte ci vuole un po' di tempo per assaporare la propria coppetta, ché i Fratelli amano fermarsi a chiacchierare con chi li va a cercare. Verrà un po' da sorridere, ma l'ultima cosa che chiedono è quali gusti si vogliano sul gelato: più interessante per loro è sapere chi va a cercarli, la storia delle persone che incontrano, gli piace sapere come si è arrivati fin lì; li ho sentiti salutare nelle lingue più svariate! L'estate riminese vede una specie di pellegrinaggio ad ogni ora, dalla tarda mattinata sino alle tre di notte e oltre, e il tam-tam del gusto ha fatto sì che l'ora tarda non abbia mai scoraggiato nemmeno i più distanti; però devo dire che è una cosa davvero divertente: io a trent'anni mi trovo ancora seduta per terra con una coppa di gelato che mi cola sulle mani, come quando di anni ne avevo nemmeno 10, e con la stessa allegria.

Ci si trova tutti nella stessa situazione, si sorride, mentre alle spalle continua ad entrare gente ed è un continuo avvicendarsi di volti più o meno familiari che si ritrovano a convergere lì: è incredibile la complicità che riesce a crearsi in queste situazioni tra i "drogati" del gelato.

Se qui si parla di "Bio" è perché davvero questi ragazzi ci credono, e possiamo scordarci le vaschette di gelateria che contengono spume alte 30 centimetri, oppure il 'semplice' gelato di soia, roba da dilettanti: qui siamo veramente tra professionisti.

Se qui si parla di "Bio" forse è anche perché hanno portato un po' di vita e una nota positiva in un punto di Rimini in cui davvero pochi avrebbero scommesso. Già solo per questo coraggio (premiato) meriterebbero un plauso. Per il resto... ho le mani occupate a mangiare e appena avrò terminato gli dedicherò una standing ovation.

L'unico piccolo suggerimento che mi sento di dare a chi volesse provare è di... avere un po' di pazienza: si trova regolarmente o da fare un po' di fila o da chiacchierare, ma ne vale la pena, eccome!

Come dicono loro... Buona degustazione!

 

Arcobaleno BIO Gelateria
Rimini
http://www.adriabeach.net/gelaterie/bio/gelateria_bio.htm

Tutti i locali