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Concept: non fa una piega

di Ilaria Scala - 1/1/2005

Ci vuole coraggio, a voler fare il mio parrucchiere.

Prima bisogna superare una durissima selezione tra tutti i saloni che rispondono ai requisiti di vicinanza a casa, ragionevolezza dei prezzi, aggiornamento dei tagli e delle pettinature, puntualità, educazione, possesso di quelcertononsocchè che non so ben spiegare.

Superata la selezione, bisogna mantenere alto il livello di servizio, perchè ad ogni minimo cedimento si rischia di essere sostituiti senza pietà.

Concept l'ho scelto per il nome, che fa molto rock-album impegnato anni Settanta; per l'illuminazione, di un giallo-arancione caldo e rassicurante; per il cartello sulla porta, che dichiara che per i capelli vengono usati solo materiali naturali ricavati dalle piante; ma anche - e soprattutto - per il design della sala, con i soffitti alti, un grande arco nel mezzo, pochi quadri astratti e di forte impatto appesi alle pareti, oltre l'arco il bancone-bar, dove la shampista prepara caffé d'orzo, tisane e tinture per capelli, gli specchi a figura intera per ciascuna postazione.

La padrona Bianca Löhr, di nazionalità tedesca, mi accoglie con grazia e cortesia, e si dimostra da subito incapace di pronunciare il mio nome, ma anche molto sicura di come deve tagliarmi i capelli. Prima stabiliamo il risultato da ottenere, in piedi una a fianco dell'altra davanti allo specchio ("Il taglio si controlla sempre in piedi."), poi mi affida alla shampista che, dopo avermi servito una tisana ginger e limone, mi fa sdraiare su una sedia con il sedile scorrevole, mi poggia la nuca su un lavabo di plastica trasparente blu, e mi fa uno shampoo che dura circa mezz'ora, massaggiandomi la testa con delicatezza ipnotica. A un certo punto mi sveglia e mi fa alzare, mi infila una vestaglietta di cotone giallino e mi fa accomodare davanti ad uno degli specchi.

Qui interviene Bianca, che con piglio sicuro mi sforbicia la testa senza apparente criterio, stando ben attenta che nessuna ciocca abbia una lunghezza simile ad un'altra.

Intanto, nel locale si aggira un ragazzo inglese (padrone anche lui? marito di Bianca? mi darò da fare per scoprirlo) e altre clienti varie, per lo più straniere.

Alla fine, Bianca aggiusta il taglio con le ultime sforbiciate qua e là, mi asciuga i capelli a testa in giù, sorride, mi guarda nello specchio, mi fa alzare in piedi, guarda meglio, dice "Ok."

In testa non ho niente che somigli ad un'acconciatura; ho la mia testa e basta.

Niente spazzole tonde, niente phon appiccicato alla cute, niente lacca né cera: Bianca taglia con gusto ma non ama farmi la piega. Come darle torto?

Prima di andar via, provo a chiederle un consiglio professionale: "Vorrei usare qualcosa per dar loro... una direzione." spiego. "Ma giro in motorino, abito in centro, ho sempre il casco in testa..."

"Comprati la macchinetta senza marce." è la sua risposta. Ancora una volta, non fa una piega.

 

Concept - Hair and make up
Roma, via Cimarra, 60
Tel. +39 06 4817149

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