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Volti e paesaggi dalla Sicilia

di Alessandro Borgogno - 24/12/2010

La segnalazione di oggi è particolare. Si tratta di un libro, ma è un libro essenzialmente fotografico che in realtà fotografa un film, e con esso dei personaggi e dei luoghi. Il film è La Bella società, film che purtroppo non abbiamo (ancora) visto, perché è uno di quei film progettati, finanziati, prodotti, realizzati come qualsiasi altro film importante e però poi distribuiti col minimo sforzo e col minimo clamore cosicché, uscito nelle sale nel maggio scorso, poco se ne è sentito parlare e temo pochi lo abbiano visto. La regia è di Gian Paolo Cugno, già autore del leggermente più conosciuto Salvatore, questa è la vita. Il cast è di primissimo ordine, e quantomeno per i nomi in esso compreso stupisce che non abbia avuto almeno un battage pubblicitario all’altezza. Raul Bova, Maria Grazia Cucinotta, Enrico Lo Verso, Antonella Lualdi, Franco Interlenghi nonché, scusate se è poco, Giancarlo Giannini. Non avendolo visto non sappiamo dirvi se il film è bello o brutto (appena riusciremo lo vedremo e vi sapremo dire), sappiamo però che narra le vicende di due fratelli e della loro famiglia, che parte dalla Sicilia fino ad arrivare a Roma, che attraversa un buon ventennio dello scorso secolo, dagli anni sessanta agli anni ottanta. Abbiamo però tra le mani il libro, che è stato realizzato con le immagini del fotografo di scena Antonio Parrinello ed è arricchito dai testi di critici, giornalisti, degli autori del film e degli stessi attori protagonisti che raccontano ciascuno il proprio personaggio.

Trattandosi quindi di un libro fatto soprattutto di immagini, di quelle ci sembra giusto parlare. Sono belle fotografie, inevitabilmente professionali ma anche cariche di uno sguardo pieno di passione sui luoghi e sulle persone che ritraggono. Nello scorrere le pagine infatti, indipendentemente dagli aspetti più esplicitamente legati al film, ci sono almeno due temi che balzano all’occhio e stimolano lo sguardo. Il primo riguarda il paesaggio. La terra siciliana, così perfettamente fuori dal tempo e così padrona di un tempo tutto proprio, trasmette attraverso le fotografie di Parrinello bellezza selvaggia e austera, brillantezza di colori e di linee e soprattutto una sorta di coscienza di sé, quasi si trattasse di un personaggio, forse del personaggio principale. Il secondo aspetto riguarda le facce. Molte foto sono ritratti, degli attori, delle comparse, dei lavoranti e in alcuni momenti diresti anche dei passanti. La cosa davvero interessante è che più che gli attori sembrano davvero fermare nelle istantanee i loro personaggi, si direbbe quasi indipendentemente dalla loro volontà. Così Raoul Bova o Maria Grazia Cucinotta, per quanto ovviamente riconoscibilissimi, evocano assai più i personaggi che rappresentano nella storia che non i loro personaggi pubblici di attori che tutti già conosciamo. E ce ne accorgiamo proprio perché quando si passa a vedere i ritratti di altri assai meno conosciuti e magari i paesani usati come comparse, non c’è frattura. Tutti appaiono davvero come tutte persone facenti parte uniformemente di uno stesso gruppo, o famiglia, o paese, o terra. Un effetto del genere, dobbiamo ammettere, può essere sì merito dell’atmosfera che si è riusciti a creare sul set e all’interno del gruppo di produzione, ma senza dubbio va attribuito anche alla bravura del fotografo che ha evidentemente interpretato lo spirito del film e della storia che si è voluta mettere in scena e raccontare. Non a caso, chiusa l’ultima pagina (e quindi l’ultima foto), quello che più resta è una serie di gran belle facce, facce vere, sincere, a volte divertite a volte sofferte, senza distinzione fra quelle costruite di chi sta recitando una parte e quelle totalmente autentiche di chi sta lavorando sul set o anche di chi magari, di passaggio, sta semplicemente vivendo un momento della sua vita.

 

P.S. Come spesso accade per prodotti così particolari e non di immediato consumo, anche il libro (corredato anche da DVD con filmati e backstage) sta attraversando serie difficoltà di distribuzione, e siamo quindi ben lieti almeno di poterlo segnalare all’attenzione dei nostri lettori.

 

La Bella Società
a cura di Sebastiano Gesù
Fotografie di Antonio Parrinello
Lussografica, 2010

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