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La Sicilia e il suo contrario

di Ilaria Scala - 29/6/2010

La Sicilia raccontata da un siciliano, la Sicilia percorsa da Sud-Est a Sud-Ovest e viceversa, secondo una rotta immaginaria tutt’altro che razionale, guidata più dalla storia che dalla geografia.

Dalla storia e dalle storie: le mille e mille storie che abitano quest’isola-continente, questa regione-nazione (e non se la prendano i nazionalisti, ma non c’è nessuna regione d’Italia che abbia una maggiore eterogeneità di colori al suo interno, e nel contempo un’identità più unitaria della Sicilia, forse per via della sua lunga tradizione di emigrazione, che rende i Siciliani massimamente campanilisti quando sono a casa e massimamente uniti quando sono altrove).

Roberto Alajmo nel suo L’arte di annacarsi. Un viaggio in Sicilia rende omaggio alla sua terra descrivendola attraverso i miti, le leggende, gli odori e i sapori dei suoi luoghi più significativi; non solo le città capoluogo, non solo le bellezze turistiche, ma anche gli angoli meno conosciuti, le vie meno battute, gli scorci densi di fascino nascosto e curiosità segrete.

Leggendo questo libro, che può essere usato anche come guida turistica sui generis, scopriamo che a Polizzi Generosa si rifugiò un caratterista italo-americano venuto direttamente da Hollywood a ritrovare le sue origini; che a Castelbuono non esiste la mafia, e che i tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata sono stati respinti con forza dai suoi abitanti; che a Castel di Tusa c’è l’albergo più eccentrico del mondo, in cui ogni stanza è un’opera creata da un artista contemporaneo.

Scopriamo anche che nel dialetto siciliano annacarsi significa sia affrettarsi sia tergiversare, ossia una cosa e il suo contrario (“il massimo del movimento con il minimo spostamento”), e che in questa compresenza di significati opposti si nasconde la vera anima del luogo, l’anima delle contraddizioni millenarie che in Sicilia hanno trovato terreno fertile per attecchire e prosperare.

Un’anima che magari può aiutare a capire perché la Sicilia è la patria della mafia e della generosità, delle più grandi meraviglie (naturali e culturali) e della difficoltà di conservarle, dei più eccezionali talenti e della ineluttabile capacità di sprecarli.

Se anche quest’anima riguardasse la Sicilia soltanto, e non avesse ‘contagiato’ il resto del nostro Paese tormentato e bellissimo, varrebbe comunque la pena di leggere questo libro: per imparare tutti l’arte di annacarsi, che nella vita serve tanto, e smettere di annacarsi, una buona volta, se possibile.

 

R. Alajmo, L’arte di annacarsi. Un viaggio in Sicilia
I Robinson Laterza, Roma 2010
E per il blog di Roberto Alajmo: http://www.robertoalajmo.it/index.asp?id=1103

 

POST SCRIPTUM

Restando in tema di viaggi, e di guide turistiche lontane anni luce dall’idea tradizionale di guida turistica, ma di cui nessun viaggiatore dovrebbe fare a meno quest’estate, vi suggeriamo un’altra piccola creatura di Parolae: la raccolta degli articoli di Alessandro dedicati ad opere e luoghi d’arte in giro per l’Europa. Se ci tenete a rileggerli in versione ‘libro’, con rilegatura, indici analitici e tutto il resto, potete trovarlo qui.

 

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