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Amoremmorte in stile romantico di Ilaria Scala - 8/3/2009 Cime tempestose è stato scritto nel 1847, in pieno Romanticismo. E del Romanticismo, quello originale, quello inglese, ha tutti i temi dominanti: amoremmorte, emozione, tormento, dolore, slancio e passione. Del Romanticismo ha anche l'ambientazione, il clima: la cupezza della campagna inglese, dove piove spesso e volentieri, dove il vento soffia sulla brughiera, sovrapponendosi alle voci dei fantasmi, le magioni diroccate di nobili decaduti e lisi da dolori ancestrali, che li hanno perseguitati per generazioni, e che non li abbandoneranno neanche oltre la tomba... e uno stuolo di spaventosi personaggi di contorno, quasi tutti sgradevoli quanto i protagonisti, talmente sgradevoli da non sembrare neanche veri. E, sullo sfondo, lo sguardo muto e pietoso della luna. Cime tempestose (già il titolo è un programma) è la storia di una passione che attraversa i decenni, la vita e la morte. La passione tra Heathcliff - trovatello maledetto che semina discordia ovunque si trovi - e Catherine, sorellastra di buona famiglia egoista e fragile, delicata e violenta. Una passione non consumata che li consuma entrambi per sempre, e che per contagio consuma inesorabilmente tutti coloro che li circondano: il mite marito di lei, l'inetta sposa di lui, i rispettivi figli, sballottati tra l'ansia di vivere e il presagio di morte che incombe su di loro. A leggerlo ora, nel 2009, il romanzo della Bronte appare quasi demodè, fin troppo calcato, grondante com'è di passioni negative, ingiustificata ineluttabilità, disgrazie esagerate, ripetute, ridondanti. Eppure, per la qualità della scrittura - tutt'altro che antiquata, anzi piena di ritmo -, per la modernità dei meccanismi narrativi - la prima persona, il racconto nel racconto, due voci narranti sovrapposte -, non smette, a distanza di anni, di catturare il lettore e affascinarlo. E non ci risparmia nemmeno lo sprazzo di luce finale: a dispetto dell'atmosfera buia che pervade tutto il romanzo, nelle ultime pagine anche a Wuthering Heights sorge finalmente il sole.
E. Bronte, Cime tempestose |