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La bellezza da lontano

di Ilaria Scala - 9/3/2007

Come tutti sanno, il film Colazione da Tiffany di Blake Edwards, con Audrey Hepburn e George Peppard, è tratto da un breve romanzo di Truman Capote.

Un breve e un po’ ingenuo romanzo, dalla trama ricca di colpi di scena, che si regge tutto sulla figura di Holly Golightly: creatura fragile, lunatica, indipendente, originale, complessa.

Non staremo qui a raccontarvela, la trama: il film la riprende con esattezza, vi aggiunge il colore e il fascino delle immagini (gli abiti-icona della Hepburn, il party variopinto e superaffollato, le scorribande dei due protagonisti nelle strade di New York) e ne muta leggermente soltanto la conclusione, per rendere più esplicito un lieto fine che fosse gradito a Hollywood.

Il libro, che delle immagini e del fascino della Hepburn non può avvalersi, ha però dalla sua un senso di malinconia costante e la capacità di costruire, in poche pagine, un personaggio completo, inafferrabile, indimenticabile.

La scrittura di Capote è impressionista: disegna il panorama con poche pennellate decise, e ce ne fa scorgere la bellezza da lontano.

 

J.T. Capote, Colazione da Tiffany [Breakfast at Tiffany’s], 1959
Garzanti Editore, 2005

Colazione da Tiffany [Breakfast at Tiffany’s], di B. Edwards,
con A. Hepburn, G. Peppard, M. Rooney,
USA 1961

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