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Parole, rime e animali in acquarello

di Ilaria Scala - 15/5/2005

L'altra sera un amico mi ha detto: "Domani vado al vivaio e mi compro un ibisco."

E io, che amo tutte le parole e in particolare quelle di cui non conosco il vero significato, ho pensato subito a dove ci eravamo già conosciuti, l'ibisco ed io, prima di incontrarci quella sera.

Ecco dove: in un libro di Toti Scialoja, tanti anni fa.

Mi è tornata in mente la poesia per intero:

Tramonta il sol:
sull'infuocato disco
un ibis becca
i chicchi di un ibisco.

Mi è tornata in mente la poesia e il disegno che c'era a fianco, l'ombra di quel trampoliere con il becco a terra davanti al sole rosso, enorme, all'orizzonte.

E poi, in un rincorrersi di rime, sensi e nonsensi, di storie di animali più veri degli umani, mi sono tornate in mente tutte le poesie surreali di Toti Scialoja (Roma 1914 - 1998), i suoi ritratti in rima e acquarello, quelle scene vivide e immediate come film di sei righe, interi drammi racchiusi nello spazio di una sillaba ("Il sogno segreto / dei corvi di Orvieto /è mettere a morte / i corvi di Orte").

Ho pensato che un sito come il nostro, che di parole vive e si nutre, non poteva non contenere un omaggio al poeta-pittore-scenografo che con le parole ha giocato, si è divertito e ci ha divertito per una vita.

 

T. Scialoja, Una vespa! Che spavento
Einaudi, Collana Libri per ragazzi, Torino 1975

Per saperne di più su Scialoja:
www.scuolaromana.it/artisti/scialoja.htm
www.comune.fe.it/diamanti/mostra_scialoja/artista.html
Per leggere alcune poesie tratte dal libro: web.infinito.it/utenti/t/tecalibri/S/SCIALOJA_vespa.htm
Per leggere altre poesie: www.brera.mi.astro.it/~stefano/toti.html
 

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