immagini

 

Il quadro dei quadri

di Alessandro Borgogno - 3/9/2005

Ci sono dei quadri che in un modo o nell’altro segnano irrimediabilmente la storia dell’arte, come spartiacque o colli di bottiglia, strettoie obbligate attraverso le quali o si passa in un modo o nell’altro, oppure non si va avanti. E alcuni di questi non si limitano a sortire questo effetto sulla storia dell’arte o della pittura, ma invadono senza pietà l’intero campo della percezione visiva, il significato di visione e di rappresentazione, che sia essa pittorica o teatrale o fotografica o filosofica.

Uno di questi, forse il più ingombrante fra tutti, si trova al Museo del Prado di Madrid.

E’ di Diego Velázquez, un grandissimo in tutti i sensi, pittore ufficiale alla corte spagnola nel ‘600, grande ritrattista di re e reali.

E se ci si fermasse alla superficie, rimarrebbe solo questo, un grande ritrattista.

Poi però c’è questo quadro. Las Meninas.

Lo trovi in una grande sala al Prado, sistemato al posto d’onore, ma se non lo sapessi potresti anche guardarlo come gli altri e poi andare oltre. Però non solo lo sai, ma oltre tutto basta che lo guardi davvero un attimo con più attenzione e ti accorgi subito che c’è qualcosa… qualcosa che va oltre il quadro.

Esce nella stanza, sfonda a sinistra e in alto, e tu ci sei dentro, o forse tutti quei personaggi stanno guardando te? O meglio, tu ci sei? Fai parte della stanza o del quadro?

Cerco di spiegare: Velázquez si fa un autoritratto. Infatti lui è lì, davanti alla sua tela enorme. Della tela però vediamo il retro, e lui sta guardando verso di noi, come se stesse dipingendo proprio noi. Però poi nella stanza ci sono las meninas, cioè le infante di corte con il loro seguito, e per di più sono in posa. Però lui non sta mica dipingendo loro! Guarda da un’altra parte! Ah ecco, probabilmente le sta dipingendo, ma riflesse in uno specchio. Per questo c’è anche lui! E noi siamo al posto dello specchio! Tutto chiaro? No…. No perché in fondo alla sala c’è un altro specchio, più piccolo… e dentro si vedono due figure e... perbacco! Ma sono proprio il Re e la Regina! Ma allora sta sicuramente dipingendo loro... sicuramente! Però… però lo specchio non riflette proprio il punto dove dovrebbero essere se fossero in posa. E se per caso riflettesse il quadro? E quindi quello che sta dipingendo il pittore? Potrebbe essere, ma allora in quel caso rifletterebbe una piccola parte del quadro, e in tutto il resto, che è enorme, cosa c’è? C’è ancora qualcosa che non torna… e poi… e poi l’infanta e le altre meninas e i cortigiani e anche il cane perché sono in posa se nessuno li sta ritraendo? Ahi, si ricomincia da capo… Per non parlare dei due nani… praticamente in primo piano, e il personaggio in fondo (che per di più pare si chiami Velázquez anche lui, ma non è parente)… no ma l’infanta è proprio in posa, l’altra bimba gli porta anche un bicchier d’acqua perché lei non si può muovere… però allora i due regnanti che si vedono nello specchio?... E poi, a proposito di quadri, i due quadri in fondo alla parete? (uno di Rubens, l’altro di Jordeans)… aspetta, aspetta… ricominciamo di nuovo… dunque, il cane è in primo piano, e su questo almeno non c’è dubbio… poi….

Nessuna soluzione. Nessuna soluzione perchè la soluzione non c’è.

E’così che un grande ritrattista, per quanto grandissimo pittore, fa il salto ulteriore e diventa un genio.

Magari certe elucubrazioni potranno anche essere eccessive, e in alcuni casi lo saranno, ma certo ci sarà un motivo se Picasso, che era Picasso, impazzì per mesi a dipingere e ridipingere questo quadro, scomponendo i personaggi, analizzando la composizione, riducendoli a cerchi e cubi e sintetizzandone le forme per comprendere gli infiniti rapporti di forza e di peso che li legavano (straordinaria serie di quadri che si può ammirare al Museo Picasso di Barcellona). E neanche ci ha mai detto se alla fine ci è riuscito davvero.

Significativi, e straordinari come solo alcune leggende sanno essere, alcuni commenti di personaggi che videro per la prima volta il quadro.

Théophile Gautier: “Ma…. dov’è il quadro?”

Edoarde Manet: “Dopo questo, non si capisce perché la maggior parte di noi continui a dipingere”.

 

per vedere Las Meninas di Velázquez: http://it.wikipedia.org/wiki/Las_Meninas_%28Diego_Velazquez%29
per vedere alcune delle versioni di Picasso: www.xarxa.infomataro.net/mem/webart/picasso/meninas.htm

 

Nel 2010, questo articolo è stato inserito nella raccolta Attraverso le forme, che potete trovare qui

Tutte le immagini