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I

Quelli che non lasciano perdere

di Ilaria Scala - 25/1/2007

Alessandro Angelini, con il suo esordio L’aria salata, dice qualcosa di importante sulla famiglia, sui rapporti umani, sulla solitudine.

E lo dice con uno stile convincente, personale, con una recitazione misurata e contratta che non cede mai all’emotività melensa, con una colonna sonora potente perché discretissima. Con le ingenuità di un'opera prima (attendiamo la seconda, per dare un giudizio definitivo), ma anche con alcuni segnali che lasciano ben sperare per il futuro.

L'aria salata è la storia di uno che non ci sta a lasciar perdere un rapporto, costi quel che costi.

Fabio (Giorgio Pasotti), giovane educatore carcerario, incontra per caso tra i detenuti suo padre Luigi (Giorgio Colangeli), che praticamente non ha mai conosciuto e che non lo riconosce, né si ricorda di lui. Fabio è ferito fin dall’infanzia, e pieno di rancore. Sua sorella (Michela Cescon) fa di tutto per distoglierlo da ogni velleità di riconciliazione, avvicinamento o perdono.

Ma Fabio insiste. Non lascia perdere. E preferisce il dolore, la fatica di ricostruire un rapporto impossibile, il rischio di essere rifiutato per la seconda volta, all’indifferenza.

È destinato ad essere abbandonato di nuovo, e per sempre. Ma gli resterà la convinzione di averci almeno provato.

 

L'aria salata, di A. Angelini
con G. Pasotti, G. Colangeli, M. Cescon, K. Saunders
Italia 2006

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