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Perchè no? di Ilaria Scala - 12/9/2006 Le seduttrici è un film ordinato, rispettoso, sobrio nel trattare le allusioni indiscrete e i colpi di scena. Scarlett Johansson ha l’allure della giovinezza, Helen Hunt la sfrontatezza della maturità. Entrambe si muovono con grazia in una sceneggiatura blindata, guidate da una regia invisibile, sullo sfondo di un Amalfi da cartolina. La trama è presto detta: la rubamariti Mrs. Erlynne (la Hunt) si reca ad Amalfi da New York, e là intreccia una relazione misteriosa con il giovane americano Windermere, novello sposo dell’ingenua Meg. Nella pettegola comunità di ricchi americani e nobilastri italiani in costiera (tra cui una Milena Vukotic inseparabile dai suoi cagnolini), si susseguono le voci, gli equivoci e i disastri veri o rischiati, fino al dispiegamento finale. Ma non tutto viene svelato… Le seduttrici (davvero un brutto titolo: come sarà venuto fuori, tra lo spartano A good woman e l’evocativo Il ventaglio di Lady Windermere - titolo originale della commedia di Wilde?) è il tipico film di cui non si sentiva la necessità. Ma siccome il mondo è popolato non soltanto di cose necessarie, la leggerezza che lascia addosso gli dà il diritto di esistere, e ci fa pensare: “Perché no?”
Le seduttrici [A good
woman], di
M. Barker |
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