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I

Divertimento puro, e basta

di Ilaria Scala - 4/6/2006

Frizzante, vivace, senza pretese di autorialità o impegno.

Il puro divertimento di un regista di ottant'anni che non ha più bisogno di dimostrar niente a nessuno: né l'abilità registica né la capacità di far recitare gli attori, né la padronanza della storia né la potenza del messaggio. Divertimento puro, e basta.

E' l'ultimo film di Robert Altman, Radio America, da giovedì scorso nelle sale. In cui una radio privata mette in scena il suo ultimo spettacolo dal vivo, in un teatro di posa, prima di essere smantellata per sempre, acquistata e dismessa da un misterioso investitore.

La compagnia ce la mette tutta per far bella figura, sfoderando l'intero campionario di canzoni e scenette, numeri da cabaret e lustrini, incurante di apparire demodè, grottesca e un po' kitsch, sguaiata come una rivista d'altri tempi ma al tempo stesso genuina.

Dal canto suo, Altman sfodera il consueto campionario di tipi umani: il detective sbruffone e inetto (un Kevin Kline in gran forma), le sorelle canterine sfiorite e svampite, il conduttore serioso, la coppia di finti cow-boy con le loro canzonette country scollacciate.

E un fantasma leggero a dirigere il coro, presenza onirica e ironica di questo film aggraziato, da non perdere.

 

Radio America, di R. Altman
con M. Streep, K. Kline, T. Lee Jones, L. Tomlin, W. Harrelson, J. C. Reilly, V. Madsen, L. Lohan
USA 2006

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