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Primo amore

di Beppe Giuliano - 27/2/2005

Lei, Michela Cescon, Sonia nel film, trovo sia straordinariamente brava. Le auguro di avere ripreso i chili che ha dovuto perdere per sottoporsi a questo film.

Lui, Vitaliano Trevisan, Vittorio nel film, è definito nella quarta di copertina di un suo libro (è scrittore prima che attore) "un Buster Keaton con le ossessioni di Thomas Bernhard". In questo film è semmai "un Buster Keaton" - cui peraltro non assomiglia - malato, certamente ossessivo e rincoglionito (come lui stesso dice) dagli psicofarmaci.

A niente gli servono le cure dello psicologo, interpretato dallo scrittore padovano Giulio Mozzi, lui pure così bravo che - conoscendolo - mi sono chiesto se stesse recitando un copione o piuttosto se non stesse ponendo a Vittorio quei quesiti che ama porre ai propri interlocutori. Il film si intitola Primo amore ed è l'opera seconda del regista Matteo Garrone.

"Vittorio - come si legge sul sito web - cerca una donna che corrisponda al suo ideale. Attraverso un annuncio incontra Sonia, una ragazza dolce, simpatica, intelligente, ma che pesa 57kg… Troppi.

Lui, che di mestiere fa l'orafo, vorrebbe modellare il suo corpo e la sua mente come il fuoco fa con l'oro dei suoi gioielli.

Lei resta prigioniera di quel vincolo amoroso che si trasforma, quasi inavvertitamente, in un reciproco gioco al massacro.

In una torretta circondata dal verde delle colline venete due amanti si isolano perdendo progressivamente il contatto con la realtà e con il resto del mondo."

Quali i pregi del film? Oltre a sobrietà, ottima recitazione e fascino (anzi, mi verrebbe da dire, capacità di attrarre) c'è la perfetta scelta dei luoghi - la location, credo si dica in gergo tecnico; il film è girato nel vicentino (colpiscono particolarmente le case, oltre alla piscina circolare in cui è ambientata una scena).

Di certo notevole anche la fotografia, leggo infatti in una recensione di "provenienza pittorica delle sue immagini" a proposito del regista Matteo Garrone.

E la colonna sonora,che si deve a quei geniali artisti della Banda Osiris.

Un'annotazione personale, infine: ho tempo per vedere, ahimé, pochi film, meno di quanti vorrei. Per questo giudico un film in relazione all'impiego del tempo. Ecco, le quasi due ore dedicate a Primo amore mi hanno del tutto soddisfatto. Tempo ben speso (non è stato così, invece, con il penultimo film italiano visto: il deludentissimo B.B. e il cormorano).

E un effetto collaterale: a due terzi circa del film, sono stato aggredito dalla fame. Mi sono difeso a mia volta aggredendo una scatola di biscotti danesi, quelli nella tolla cilindrica, buonissimi e straricchi di burro. Alla fine del film la tolla era desolatamente vuota.

 

Primo amore, di M. Garrone
con V. Trevisan, M. Cescon - Italia 2004

Per saperne di più: www.primoamoreilfilm.it/home.htm

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