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Alla conquista del popolo siracusano

di Ilaria Scala - 22/8/2006

Il Principe esce dal suo regno e affronta un popolo straniero, per tentare di conquistarlo.

Abituati a vedere Francesco De Gregori esibirsi nel suo territorio di Roma e dintorni, dove i fan lo venerano, lo invocano, lo blandiscono e lo prendono in giro, contestandone affettuosamente gli arrangiamenti anti-coro, è stato divertente partecipare alla prima tappa siciliana del suo tour estivo, domenica sera a Siracusa, nel Palalive di Fontane Bianche.

Pallido, sbarbato e magrissimo, il cantautore entra in scena alle 21.30 e intrattiene il pubblico - per circa 2 ore - con scelte non banali (le nuovissime Il panorama di Betlemme, La linea della vita, L'angelo, In onda e le semisconosciute La ballata dell'uomo ragno, Vecchi amici, Condannato a morte); lo incuriosisce con alcune perle del suo vecchio repertorio (I matti, rarissima in concerto, e una versione un po' sbilenca de L'uccisione di Babbo Natale, che da qualche tempo, grazie anche all'interpretazione di Fiorella Mannoia, il Nostro ha ripescato da quel 'Bufalo Bill' che ormai ha 30 anni esatti); lo commuove con Cardiologia, riuscita canzone d'amore che ha fatto da apripista all'ultimissimo 'Calypsos', con La valigia dell'attore e con la ballata triste Il bandito e il campione; lo soddisfa sfoderando i cavalli di battaglia che tutti attendono (Sotto le stelle del Messico a trapanar, Titanic, ma soprattutto Rimmel, Generale, La donna cannone e La leva calcistica della classe '68).

Colpisce in particolare, tra gli arrangiamenti, quello di Buonanotte Fiorellino, rivisitata in chiave country-rock, con lunga introduzione solo armonica a bocca. Delude, come già altre volte negli ultimi anni, il finale con La storia, che rimane potentissima nel testo ma che questa versione a-ritmica strascina sfilaccia e indebolisce. E delude un poco, anche, l'assenza in scaletta di un album importante come 'Amore nel pomeriggio'.

Nonostante la partecipazione non troppo calorosa (anche a causa di una pessima distribuzione del pubblico tra 3 tribune perimetrali lontanissime tra loro e un risicato parterre, con un enorme prato vuoto nel mezzo), l'artista si è dimostrato insolitamente ciarliero, ha ringraziato più volte e salutato i Siracusani accorsi ad ascoltarlo. Pareva quasi divertirsi, oltre che mettere a punto le esecuzioni delle nuove canzoni con la consueta precisione ed eleganza. Chissà se il popolo siracusano può dirsi conquistato.

 

Francesco De Gregori in concerto
Siracusa, 20 agosto 2006, Palalive Fontane Bianche

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