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Jovanotti è diventato grande di Ilaria Scala - 14/2/2011 Un disco impegnativo e denso, questo Ora di Jovanotti (anzi, Lorenzo Jovanotti Cherubini). Contiene tanti suoni, tanto ritmo, tanti strumenti elettronici, tanti messaggi, parole, slogan, rimandi di genere, suggestioni, immagini. È un disco che non fa sconti. Non gli mancano le canzoni d’amore, ma soprattutto lo tiene in piedi la denuncia, la rabbia, le grida contro le mille storture della contemporaneità: l’arroganza dei potenti, le ingiustizie verso i più deboli, gli emarginati, i migranti. Contiene anche una ballata dal gusto rétro e dal retrogusto amarognolo, ‘Quando sarò vecchio’, che in tre minuti condensa rimpianti e rimorsi futuri (che tristezza), stanchezza prevista e acidità presunta. Jovanotti è vitale e combattivo, si direbbe, tutt’altro che vecchio, ora. Ma questo sguardo così privo di speranza sul tramonto della vita ci fa intuire che abbia iniziato a temerlo, quel tramonto, e che quindi sia (finalmente?) diventato (troppo?) grande.
Lorenzo Jovanotti Cherubini,
Ora |