dischi

 

L'allegria colorata di "Parco Cannella"

di Beppe Giuliano - 14/1/2005

Intanto: il video devo farlo vedere a Paoletto, il mio bimbo più grande, ché sicuramente gli piacerà (ho da superare, è vero, significativi limiti nel rapporto con la tecnologia, prima di riuscire a mostrare a qualcuno un video sull'internet. Ma questo è un problema mio, che manco c'entra con quel che voglio raccontare. E tutto sommato risolvibile, spero).

La canzoncina, per quanto innocua, è assolutamente piacevole. La si potrebbe ascoltare nell'autoradio: per i canonici tre minuti accompagnerebbe lievemente chi guida, soprattutto in un giorno di sole (questo è già più difficile, per la radio non per il sole: credo che nessun redattore delle c.d. scalette di nessuna radio c.d. commerciale si sia mai sognato di programmare questa canzoncina. È un vero peccato e, mi pare, non risolvibile).

Il video è pieno di colori, un cartone su cui canta e si muove graziosamente lei (lei si chiama Jill Sobule, non l'avevo ancora detto). Sta fra l'allegria colorata di una psichedelia infantile, il vecchio clip di 'Raspberry Beret' e un episodio delle Superchicche in cui le tre ragazzine facevano tornare i colori tolti al mondo da un clown pasticcione (e cattivello).

La canzoncina, decisamente contagiosa, si chiama Cinnamon Park (ha pure, guarda un po', una citazione degli Stones) e nel video Jill Sobule la canta accompagnandosi con un timido (e carino) balletto. Lai ha quest'aria vagamente "hippy" (per usare un termine tremendamente demodé) e, per dirla tutta, mi ricorda un paio di amiche, cosa che non direi mai loro perché, ne sono certo, si offenderebbero.

Secondo la biografia pubblicata sul suo sito la ragazza, nata nel '60 (forse un po' prima?) ha iniziato a suonare e scrivere canzoni nel 1966, nel '72 è stata - ovviamente - ossessionata dal Watergate e nel '75 fumava erba e leggeva Herman Hesse (possiamo perdonarle almeno una delle due cose, no?). Nel '79 l'hanno trovata a fare la busker per le strade della Spagna (un altro passaggio quasi obbligato, direi) - sugli anni ottanta lasciamo stare, intanto son stati un disastro per tutti, anche se dobbiamo rilevare che nel 1988, trasferitasi a New York, servì cocktail a Madonna e Sandra Bernhard e nessuna delle due le diede la mancia (ho un vuoto di memoria: chi diavolo è Madonna?). Il primo disco è del '90 (Things Here Are Different) il secondo del '95, anno in cui venne pure riconosciuta per strada, l'ultimo - per ora, quinto della serie - Underdog Victorious del 2004.

Jill Sobule ha anche avuto due successi di classifica (se così si può dire) con I Kissed A Girl, altro brano molto piacevole forte di un testo simpaticamente "rosa", e con Supermodel, brano - anche nella colonna sonora di un film non memorabile con Alicia Silverstone - definito pop-punk, se un'etichetta si può dare e per quanto bizzarra sia (ma avrete già capito, spero, che la bizzarria ben si addice alla ragazza).

Cosa aggiungere? Che, almeno per come la racconta, i suoi genitori - "i Sobules volanti" - erano artisti di circo convertiti alla ragioneria e che, per quel che ne sa, non dovrebbe avere figli. Le canzoni sono piacevoli, spero l'abbiate capito. E i testi niente male, direi. A me piace particolarmente Heroes con il lungo elenco di "eroi" così imperfetti (solo per citarne qualcuno: William Faulkner ubriaco e depresso, Raymond Chandler ubriaco e depresso, Tennessee Williams ubriaco e depresso, "penso che mi ubriacherò e diverrò depressa" canta infatti lei; e Paul geloso di John ancor più adesso che se n'è andato...).

E aggiungo la tiepida malinconia di Houdini's Box, il garbato e ironico ritratto femminile di Lucy At The Gym... Ah: la versione di 'Stoned Soul Picnic' di Laura Nyro, in questi giorni scaricabile dal sito, è davvero ben fatta, e la sto riascoltando per la quinta volta almeno, mentre scrivo.

Insomma. Jill Sobule non diventerà una superstar, mi sa (come non è diventata una supermodel, d'altronde). Il suo nome non sarà sulla bocca di tutti, fra un anno o due, e continueremo a non sentire le sue canzoni alla radio (questo è un peccato, comunque). Però vale la pena di conoscerla, credetemi. 

 

Jill Sobule, Cinnamon Park
in Underdog Victorious, Artemis Records, 2004

Per visitare il sito di Jill Sobule: www.jillsobule.com/home.html

Per vedere il video di Cinnamon Park: www.rollingstone.com/jillsobule

Tutti i dischi